Viaggio intorno alle LSD: Malattie Rare e Ultra Rare

Professioni Accreditate

    Medico chirugo

  • Pediatria
  • Nefrologia
  • Medicina interna
  • Malattie metaboliche e diabetologia
  • Malattie dell'apparato respiratorio
  • Cardiologia
  • Audiologia e foniatria

    Farmacista

  • Farmacia ospedaliera
  • Farmacia territoriale

Luogo

Pozzuoli
Via Coste D'Agnano, 21

Date

23 Marzo 2024

Crediti

7

Posti

20

Costo

Descrizione

L’alfa-mannosidosi viene classificata come una malattia rara compresa nella

categoria delle patologie da accumulo lisosomiale, alla cui base si riscontra una

mutazione di uno o più geni che codificano per diverse proteine presenti nel

lisosoma, che, non degradando accuratamente alcune macromolecole ne

provocano†l’accumulo†patologico†all’interno†della†cellulaƆLe manifestazioni

dell’alfa-mannosidosi variano da paziente a paziente, ma la malattia è

essenzialmente caratterizzata da immunodeficienza (che si manifesta con

infezioni ricorrenti, specialmente nella prima decade di vita), anomalie

scheletriche (disostosi multipla, scoliosi e deformazione dello sterno), dismorfismi

facciali (testa grande con fronte prominente, sopracciglia arrotondate, sella nasale

piatta, macroglossia, denti distanziati e prognatismo), sordità neurosensoriale e

deficit graduale delle funzioni mentali (con possibile sviluppo di psicosi e

allucinazioni) e del linguaggio. I disturbi motori correlati comprendono debolezza

muscolare, anomalie osteo-articolari e atassia. Ulteriori sintomi includono

idrocefalia¨†epatosplenomegalia†e†problemi†oculari¨†renali†e†cardiaciƆL’alfamannosidosi

colpisce circa un neonato ogni 500.000. La malattia ha la potenzialità

di colpire qualsiasi apparato e organo: per tale motivo, è essenziale una presa in

carico multidisciplinare in cui sia previsto un coordinamento tra gli specialisti che

hanno in cura il paziente. Ad oggi, le persone che ricevono una diagnosi di alfamannosidosi

hanno la possibilità di accedere a una terapia enzimatica specifica in

cui†viene†reintegrato†l’enzima†mancante¨†con†l’obiettivo†di†ridurre†il†dannoso

accumulo di sostanze che si osserva a livello lisosomiale.

La cistinosi nefropatica è una specifica forma di cistinosi, una rara malattia

metabolica ereditaria, a trasmissione autosomica recessiva, causata da mutazioni

nel gene CTNS, il quale codifica per una proteina, la cistinosina, deputata al

trasporto†dell’aminoacido†cistinaƆA†causa†del†difetto†genetico†alla†base†della

patologia, la cistina si accumula nei lisosomi, danneggiando progressivamente le

cellule†dell’organismo†e†compromettendo†la†funzionalità†dei†reni†e†di†diversi†altri

organi. Esistono due diverse tipologie di cistinosi nefropatica: la cistinosi

nefropatica infantile, che si verifica in circa il 95% dei casi di cistinosi e che

rappresenta la forma più grave e diffusa della malattia, e la cistinosi nefropatica

giovanile, che si presenta in meno del 5% dei casi di cistinosi. Nella cistinosi

nefropatica infantile i primi segni clinici della malattia compaiono in genere dopo i

tre mesi di vita, con sintomi che sono assimilabili a quelli della sindrome di Toni-

Debré-Fanconi (eccessiva escrezione urinaria, ritardo dello sviluppo staturoponderale

e alterazioni idroelettrolitiche conseguenti ad anomalie del processo di

riassorbimento tubulare prossimale renale). I depositi di cistina nei vari organi

causano ipertiroidismo, diabete insulino-dipendente, epatosplenomegalia con

ipertensione portale, coinvolgimento muscolare†e†cerebraleƆL’accumulo†precoce

di cristalli di cistina in corrispondenza della cornea è un segno distintivo della

malattia e causa lacrimazione e fotofobia. In assenza di un trattamento specifico,

quasi tutti i pazienti con cistinosi nefropatica infantile sviluppano una malattia

renale allo stadio terminale entro i 10-12†anni†di†etàƆL’introduzione†del

trattamento a base di cisteamina e il miglioramento delle tecniche di trapianto

renale in pediatria hanno permesso di superare questo limite, tanto che oggi i

pazienti possono arrivare a vivere anche oltre i 50 anni. Come qualunque malattia

rara†è†essenziale†anche†per†l’alfa-mannosidosi e la cistinosi nefropatia, una presa

in†carico†coordinata†e†multidisciplinare†del†paziente†che†va†seguito†dall’infanzia

all’età†adulta†con†un†coordinamento†transizionale†che†ne†assicuri†la†continuità

terapeutico/assistenziale/riabilitativa e psicologica. Scopo di questo incontro è

quello di promuovere una diagnosi precoce e attivare tutti i percorsi di presa in

carico del†paziente¨†coordinando†il†percorso†tradizionale†dall’età†pediatrica†a

quella adulta. La sua tempestività è, infatti, determinante per consentire al

paziente di intraprendere il proprio percorso, individuando professionisti e terapie

adeguate alla propria patologia. Ad oggi, lo spettro di malattie che possono essere

individuate attraverso gli screening neonatali è vasto. Il loro scopo è proprio

quello di diagnosticare la patologia prima della manifestazione dei sintomi,

migliorando in modo significativo prognosi e qualità della vita dei pazienti

Luogo dell'evento

Via Coste D'Agnano, 21 Pozzuoli (NA)

Domande frequenti


Devo necessariamente registrarmi al vostro sito per potermi iscrivere ad un evento?
No. La registrazione al sito consente di essere aggiornato sui futuri eventi
Che cos’è l’ECM?
L’ECM è il processo attraverso il quale il professionista della salute si mantiene aggiornato per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario e al proprio sviluppo professionale. La formazione continua in medicina comprende l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili a una pratica competente ed esperta. I professionisti sanitari hanno l'obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze per offrire una assistenza qualitativamente utile. Prendersi, quindi, cura dei propri pazienti con competenze aggiornate, senza conflitti di interesse, in modo da poter essere un buon professionista della sanità. L’avvio del Programma nazionale di ECM nel 2002, in base al DLgs 502/1992 integrato dal DLgs 229/1999 che avevano istituito l’obbligo della formazione continua per i professionisti della sanità, ha rappresentato un forte messaggio nel mondo della sanità. La nuova fase dell’ECM contiene molte novità e si presenta quale strumento per progettare un moderno approccio allo sviluppo e al monitoraggio delle competenze individuali. Dal 1 gennaio 2008, con l’entrata in vigore della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, la gestione amministrativa del programma di ECM ed il supporto alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua, fino ad oggi competenze del Ministero della salute, sono stati trasferiti all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). L’Accordo Stato Regioni del 1° agosto 2007 che definisce il Riordino del Programma di Formazione Continua in Medicina e stabilisce la nuova organizzazione e le nuove regole per la Governance del sistema Ecm del triennio 2008-2010, individua infatti nell’Agenzia la "casa comune" a livello nazionale, in cui collocare la Commissione nazionale e gli organismi che la corredano.
Cosa sono i crediti formativi ECM?
I crediti ECM sono indicatori della quantità della formazione/apprendimento effettuata dai professionisti sanitari in occasione di attività ECM. Sono assegnati dal Provider ad ogni evento formativo e da questo attestati ai partecipanti a seguito dell’accertamento dell’apprendimento e ai docenti/tutor del programma formativo. Sono validi su tutto il territorio nazionale (cfr.: Regolamento applicativo dei criteri oggettivi dell’accreditamento del 13 gennaio 2010– pag.7)
È obbligatoria l'E.C.M.?
Sì, a partire dal 2002, anno in cui inizia la fase a regime del Programma nazionale di E.C.M. È esonerato dall'obbligo dell'E.C.M. il personale sanitario che frequenta, in Italia o all'estero, corsi di formazione post-base propri della categoria di appartenenza (corso di specializzazione, dottorato di ricerca, master, corso di perfezionamento scientifico e laurea specialistica, previsti e disciplinati dal Decreto del MURST del 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000; corso di formazione specifica in medicina generale, di cui al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 368, emanato in attuazione della Direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli; formazione complementare es.corsi effettuati ai sensi dell’art. 66 "Idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza" di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000 n. 270 Regolamento di esecuzione dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale; corsi di formazione e di aggiornamento professionale svolti ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera d) "Piano di interventi contro l’AIDS" di cui alla Legge 5 giugno 1990, n. 135, pubblicata nella G.U. n. 132 dell’8 giugno 1990) per tutto il periodo di formazione (anno di frequenza). Sono esonerati, altresì, dall’obbligo E.C.M. i soggetti che usufruiscono delle disposizioni in materia di tutela della gravidanza di cui alla legge 30 dicembre 1971, n. 1204, e successive modificazioni, nonché in materia di adempimento del servizio militare di cui alla legge 24 dicembre 1986, n. 958, e successive modificazioni, per tutto il periodo (anno di riferimento) in cui usufruiscono o sono assoggettati alle predette disposizioni.
Quanti crediti devono essere acquisiti nel triennio 2011-2013 dal professionista sanitario?
Per il triennio 2011-13 è stato confermato il debito complessivo di 150 crediti formativi (50 crediti annui - min. 25 max 75). E’ prevista la possibilità, per tutti i professionisti sanitari, di riportare dal triennio precedente ( 2008-10) una quota di crediti stabilita in 45 crediti (cfr.: Accordo Stato-Regioni 19 Aprile 2012), a condizione che il professionista abbia pienamente ottemperato al debito formativo previsto per il trienno precedente di 150 c.f. oppure *90 c.f.. * Dal triennio 2005-2007, il professionista, che ha acquisito 60 c. f., può detrarli dal numero di crediti complessivo (150) relativo al successivo triennio (2008-2010) e acquisire 90 c.f.. Tale misura consente di detrarre ulteriormente nel triennio in corso( 2011-2013) 45 crediti formativi e quindi acquisire 105 crediti formativi. Chi non ha acquisito i crediti formativi sulla base delle indicazioni riportate, deve per ogni periodo, acquisire 150 crediti formativi.
È obbligatorio frequentare i corsi ECM?
Si è necessario partecipare nella misura del 100% ai lavori scientifici per i quali è stato richiesto l’accreditamento, compilare il questionario di apprendimento (rispondendo correttamente al 75% delle domande), la scheda di valutazione dell’evento e la scheda di iscrizione. Riconsegnare al termine dell’evento, presso la segreteria, tutta la documentazione debitamente compilata e firmata
In che percentuale devono essere acquisiti i crediti (FAD-RES-FSC)?
In base ai "Criteri per l'assegnazione dei crediti alle attività ECM approvato dalla Commissione nazionale per la formazione continua il 13 gennaio 2010" - pag.6 - pag.15 - nota 4, per la tipologia 2 (res:convegni, congressi, simposi, conferenze), la tipologia 5 (fsc:gruppi di miglioramento), la tipologia 6 (fsc:ttività di ricerca),la tipologia 10 (docenza e tutoring) il numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere, complessivamente, il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo professionista sanitario (n.90 crediti formativi su 150).