Patologia Cardiovascolare 2022

Professioni Accreditate

    Medico chirugo

  • Urologia
  • Medicina interna
  • Medicina fisica e riabilitazione
  • Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza
  • Geriatria
  • Chirurgia toracica
  • Chirurgia generale
  • Cardiologia
  • Cardiochirurgia

Luogo

Cetara
Corso Umberto I, Hotel Cetus

Date

13 / 14 Ottobre 2022

Crediti

7

Posti

5

Costo

0

Descrizione

La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più comunemente riscontrata nella pratica clinica quotidiana ed ha una prevalenza che cresce progressivamente con l’età.  La presenza di questa aritmia costituisce un importante fattore di rischio per gli eventi tromboembolici, in particolare per lo stroke che, nei pazienti affetti da FA ha una frequenza 5 volte più elevata. Inoltre, il rischio di stroke nel paziente con FA è più elevato nel paziente anziano. La Commercializzazione dei DOAC ha rappresentato una rivoluzione nella gestione farmacologica dei pazienti affetti da fibrillazione atriale, con un enorme stimolo per la ricerca, producendo diverse pubblicazioni scientifiche che introducono una serie di evidenze molto interessanti per determinate categorie di pazienti.   Molte di queste evidenze hanno portato alla rivisitazione delle linee guida internazionali, con un aggiornamento dei protocolli clinici.

 

 

Sempre più trials aventi per end-points mortalità e morbilità per cause cardiovascolari, hanno documentato il ruolo determinante della terapia ipolipemizzante in prevenzione secondaria durante il periodo di ospedalizzazione; infatti, le più recenti osservazioni internazionali evidenziano che meno di un quinto dei pazienti ad alto rischio raggiunge il livello di LDL-C ottimale raccomandato dalle linee guida attuali (55mg/dl). La letteratura corrente è densa di articoli nei quali si definisce la diretta proporzionalità tra tempo di esposizione all’LDL e peggioramento della prognosi, di conseguenza l’atto clinico di correzione della dislipidemia in fase di ricovero o di dimissione può fornire un razionale determinante nella modifica della placca aterosclerotica. La maggioranza dei pazienti che si presentano in UTIC, mostrano livelli di LDL inaccettabili per la loro condizione e questo pone il cardiologo davanti a un ineludibile dilemma clinico: aspettare il decorrere degli eventi e rivedere il quadro lipidico del paziente a 4-6 settimane oppure agire subito?

L’esperienza con utilizzo di statine insegna che il raddoppio delle dosi si traduce in una minima riduzione dei valori di LDL con importante incremento degli effetti collaterali è noto pure che ogni statina in commercio garantisce una precisa percentuale di riduzione dell’LDL. Pertanto, il cardiologo clinico, conoscendo anticipatamente il livello di LDL che potrà raggiungere dopo una LLT, potrà sapere fin dal principio della terapia se il paziente raggiungerà o meno il target previsto per la sua condizione di rischio.

 

 

Entrambe le  sessioni del presente workshop hanno l’obiettivo di presentare le più recenti acquisizioni dal punto di vista farmacologico, clinico e regolatorio con l’intento di tracciare un percorso di gestione del paziente durante il ricovero o al momento della dimissione.

Luogo dell'evento

Corso Umberto I, Hotel Cetus Cetara (sa)

Domande frequenti


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Che cos’è l’ECM?
L’ECM è il processo attraverso il quale il professionista della salute si mantiene aggiornato per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario e al proprio sviluppo professionale. La formazione continua in medicina comprende l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili a una pratica competente ed esperta. I professionisti sanitari hanno l'obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze per offrire una assistenza qualitativamente utile. Prendersi, quindi, cura dei propri pazienti con competenze aggiornate, senza conflitti di interesse, in modo da poter essere un buon professionista della sanità. L’avvio del Programma nazionale di ECM nel 2002, in base al DLgs 502/1992 integrato dal DLgs 229/1999 che avevano istituito l’obbligo della formazione continua per i professionisti della sanità, ha rappresentato un forte messaggio nel mondo della sanità. La nuova fase dell’ECM contiene molte novità e si presenta quale strumento per progettare un moderno approccio allo sviluppo e al monitoraggio delle competenze individuali. Dal 1 gennaio 2008, con l’entrata in vigore della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, la gestione amministrativa del programma di ECM ed il supporto alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua, fino ad oggi competenze del Ministero della salute, sono stati trasferiti all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). L’Accordo Stato Regioni del 1° agosto 2007 che definisce il Riordino del Programma di Formazione Continua in Medicina e stabilisce la nuova organizzazione e le nuove regole per la Governance del sistema Ecm del triennio 2008-2010, individua infatti nell’Agenzia la "casa comune" a livello nazionale, in cui collocare la Commissione nazionale e gli organismi che la corredano.
Cosa sono i crediti formativi ECM?
I crediti ECM sono indicatori della quantità della formazione/apprendimento effettuata dai professionisti sanitari in occasione di attività ECM. Sono assegnati dal Provider ad ogni evento formativo e da questo attestati ai partecipanti a seguito dell’accertamento dell’apprendimento e ai docenti/tutor del programma formativo. Sono validi su tutto il territorio nazionale (cfr.: Regolamento applicativo dei criteri oggettivi dell’accreditamento del 13 gennaio 2010– pag.7)
È obbligatoria l'E.C.M.?
Sì, a partire dal 2002, anno in cui inizia la fase a regime del Programma nazionale di E.C.M. È esonerato dall'obbligo dell'E.C.M. il personale sanitario che frequenta, in Italia o all'estero, corsi di formazione post-base propri della categoria di appartenenza (corso di specializzazione, dottorato di ricerca, master, corso di perfezionamento scientifico e laurea specialistica, previsti e disciplinati dal Decreto del MURST del 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000; corso di formazione specifica in medicina generale, di cui al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 368, emanato in attuazione della Direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli; formazione complementare es.corsi effettuati ai sensi dell’art. 66 "Idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza" di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000 n. 270 Regolamento di esecuzione dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale; corsi di formazione e di aggiornamento professionale svolti ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera d) "Piano di interventi contro l’AIDS" di cui alla Legge 5 giugno 1990, n. 135, pubblicata nella G.U. n. 132 dell’8 giugno 1990) per tutto il periodo di formazione (anno di frequenza). Sono esonerati, altresì, dall’obbligo E.C.M. i soggetti che usufruiscono delle disposizioni in materia di tutela della gravidanza di cui alla legge 30 dicembre 1971, n. 1204, e successive modificazioni, nonché in materia di adempimento del servizio militare di cui alla legge 24 dicembre 1986, n. 958, e successive modificazioni, per tutto il periodo (anno di riferimento) in cui usufruiscono o sono assoggettati alle predette disposizioni.
Quanti crediti devono essere acquisiti nel triennio 2011-2013 dal professionista sanitario?
Per il triennio 2011-13 è stato confermato il debito complessivo di 150 crediti formativi (50 crediti annui - min. 25 max 75). E’ prevista la possibilità, per tutti i professionisti sanitari, di riportare dal triennio precedente ( 2008-10) una quota di crediti stabilita in 45 crediti (cfr.: Accordo Stato-Regioni 19 Aprile 2012), a condizione che il professionista abbia pienamente ottemperato al debito formativo previsto per il trienno precedente di 150 c.f. oppure *90 c.f.. * Dal triennio 2005-2007, il professionista, che ha acquisito 60 c. f., può detrarli dal numero di crediti complessivo (150) relativo al successivo triennio (2008-2010) e acquisire 90 c.f.. Tale misura consente di detrarre ulteriormente nel triennio in corso( 2011-2013) 45 crediti formativi e quindi acquisire 105 crediti formativi. Chi non ha acquisito i crediti formativi sulla base delle indicazioni riportate, deve per ogni periodo, acquisire 150 crediti formativi.
È obbligatorio frequentare i corsi ECM?
Si è necessario partecipare nella misura del 100% ai lavori scientifici per i quali è stato richiesto l’accreditamento, compilare il questionario di apprendimento (rispondendo correttamente al 75% delle domande), la scheda di valutazione dell’evento e la scheda di iscrizione. Riconsegnare al termine dell’evento, presso la segreteria, tutta la documentazione debitamente compilata e firmata
In che percentuale devono essere acquisiti i crediti (FAD-RES-FSC)?
In base ai "Criteri per l'assegnazione dei crediti alle attività ECM approvato dalla Commissione nazionale per la formazione continua il 13 gennaio 2010" - pag.6 - pag.15 - nota 4, per la tipologia 2 (res:convegni, congressi, simposi, conferenze), la tipologia 5 (fsc:gruppi di miglioramento), la tipologia 6 (fsc:ttività di ricerca),la tipologia 10 (docenza e tutoring) il numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere, complessivamente, il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo professionista sanitario (n.90 crediti formativi su 150).